Lavori a Su Pallosu: retromarcia e imbarazzo. Il determinante ruolo dei social

Arrampicarsi sugli specchi o nel nostro caso sarebbe meglio dire arrampicarsi sulle dune, per negare o minimizzare la portata di una clamorosa marcia indietro, è un tentativo davvero ardito e destinato al fallimento.

IMBARAZZO PER UNA RETROMARCIA DA 120 METRI

Capiamo imbarazzo, ma come si suol dire: carta canta….

Per la realizzazione dell’opera più rilevante, la doppia palificata dell’intervento di mitigazione dell’erosione costiera di Su Pallosu, arrivato alla fase finale, la variazione c’è stata eccome ed è stata cospicua.

La Planimetria del Progetto Preliminare indicava con i puntini giallo intero tratto della doppia palificata-Interventi di protezione del piede dunale- che come si vede a nord partiva da Punta Tonnara, più avanti della casa Puddu, includendo per intero l’area delle delicate dune di sabbia e dei loro conglomerati siti ala base delle stesse
La Tav. 2_10_1 della Planimetria Progettuale del Progetto Preliminare, qui ingrandita, le case visibili sono Espis e Puddu, inseriva senza ombra di dubbio, incredibilmente a nostro avviso, tutta l’area delle fragilissime dune alte di Su Pallosu.
Foto vista mare della stessa area dove era previsto inserimento della doppia palificata a 2-3 gradoni
Particolare della stessa area dove avrebbero dovuto operare due mezzi meccanici per posa e movimento terra della doppia palificata a 2 e tre gradoni

Dai 300 metri lineari dichiarati e previsti originariamente si è passati alla realizzazione di 180 metri.

Nella grafica che segue siamo in grado ora di mostrarvi dove termina intervento, ai 183 metri qui misurati da google maps, vanno tolti i 5 metri del “primo restringimento” dove non sono stati piazzati i gabbioni della doppia palificata.

Una unica gigantesca mega barriera continua sul litorale, che ha solo una piccola interruzione di 5 metri, nel “primo restringimento”. Un piccolo e stretto passaggio, unica via obbligata tra rocce e mare, dove la posa avrebbe precluso il passaggio successivo dei mezzi meccanici per la parte successiva. Mezzi che ripetutamente, anche nella stessa giornata, hanno percorso progressivamente la stessa distanza dall’opera all’area cantiere (via spiaggia e rocce) per il continuo trasporto dei materiali necessari: gabbioni e ghiaia.

Una modifica rilevante e sostanziale, non di pochi centimetri, che certo non può passare come mai effettuata, inosservata, scontata o tanto meno alla chetichella.

Qualsiasi misurazione anche su google maps è precisa.

LAVORI PRIVI DI VIA

Un taglio netto per l’area più delicata, con poco più della metà dell’intervento realizzato dunque.

Un progetto, come a S’Anea Scoada, nè partecipato, nè condiviso.

Nessun trionfalismo però per questo taglio, per carità, anzi rimane grande amarezza e tristezza per quanto realizzato (senza alcuna procedura di VIA, valutazione impatto ambientale e con utilizzo di mezzi meccanici su area delicatissima che hanno provocato comunque documentati gravi danneggiamenti e di fatto favorito erosione anziché mitigarla-vedi su questo precedente articolo al link https://www.andreaatzori.it/mezzi-meccanici-a-su-pallosu-impatti-riscontrati-e-potenziali-perche-e-sconsigliabile-usarli-in-un-sito-fragile/ su un fragile litorale ) , ma i numeri son pur sempre numeri.

Il progetto originario, con inclusione di tutta area dunale, è nato come preliminare nel 2016 e non risulta sia stato mai modificato, sicuramente almeno sino al 23 novembre 2020, giorno in cui iniziarono i lavori con escavatore, proprio nella stessa area che oggi si dice fosse esclusa.

Se infatti questa tesi di esclusione da sempre ( o comunque prima dell’inizio del via ai lavori) dell’intera area delle dune dai lavori interessati (sostenuta singolarmente sui media il 23 aprile 2021) fosse vera, sarebbe ancora più allarmante. Nel video sotto le immagini di quella diretta.

Le immagini sono chiarissime. In quel pomeriggio l’escavatore si è spinto parecchi metri oltre il punto indicato oggi di fine lavori: 183 metri della misurazione precedente, con il riferimento preciso della scaletta in cemento e del primo conglomerato alla base della duna.

Significherebbe infatti che il 23 novembre 2020 un escavatore -con le incredibili immagini trasmesse in diretta facebookavrebbe agito immotivatamente sulla spiaggia in un’area non inclusa dai lavori dello stesso progetto.

In questo articolo con atti, documenti, interviste, video e foto, proveremo a dimostrare che anche tutta area dunale è stata incredibilmente sempre compresa nell’intervento e solo successivamente, all’ultimo, dopo l’attenzione di social, media e opinione pubblica è stata esclusa.

TRECENTO METRI LINEARI SU TUTTE LE CARTE

Fin da subito la criticità maggiore, più evidente dei lavori è stata proprio quella intervenire con i mezzi meccanici anche su un ambiente delicatissimo come quello delle dune.

Il progetto preliminare non dava adito a dubbio alcuno.

La base delle maestose dune, per intero era compresa.

Tutte le carte hanno riportato un numero preciso e inequivocabile: 300 metri lineari e a scanso di equivoci ne pubblichiamo gli screen dai documenti ufficiali.

Dalla Relazione Illustrativa, Progetto Preliminare

Le cifre numeriche non sono opinioni e iniziando da Piazza Sa Marigosa verso nord con un trecento metri si ricomprende per intero il sito delle dune sino a Punta Tonnara.

Dalla Relazione Tecnica, Progetto Preliminare

2017:LA SIMULAZIONE PUBBLICATA DA LA NUOVA SARDEGNA

A corredo di un articolo del 5 aprile 2017, quotidiano La Nuova Sardegna a firma di Roberto Petretto una foto presentava proprio la simulazione dell’intervento sulle dune.

Lo potete scaricare integralmente in pdf qui

http://www.gattisupallosu.org/wp-content/uploads/2017/04/Sardegna-5-Aprile-2017_erosione-coste.pdf

2019: NUOVA SIMULAZIONE PRESENTATA A CABRAS

Due anni dopo arriva una nuova differente foto-simulazione che conferma ancora una volta che le dune ci sono eccome, o meglio che la doppia palificata arriverà addirittura sopra i conglomerati che stanno alla base le dune (foto sotto).

Simulazione 2019: i gabbioni non son posizionati sulla sabbia, stavolta sono piazzati direttamente sopra i conglomerati alla base delle dune.

Questa simulazione viene presentata in un convegno che si è tenuto a Cabras il 25 ottobre 2019, dalla Criteria srl all’interno di un suo corposo post, che illustrava tutti gli interventi in programma a S’Anea Scoada e ovviamente anche a Su Pallosu.

Lo potete scaricare anche voi in pdf al sito https://www.criteria.eu/sites/default/files/10_COSTA.pdf

Anche stavolta la simulazione estratta dal pdf è chiara e precisa.

A differenza della prima simulazione del 2017, dove i gabbioni son posizionati sulla sabbia, stavolta sono piazzati direttamente sopra i conglomerati alla base delle dune.

2020: INIZIO DEI LAVORI CON ESCAVATORE PROPRIO SOTTO LE DUNE

Non ci sono solo le carte del progetto e le simulazioni ad indicare univocamente che tutte le dune rientravano nell’intervento, ma anche una serie di fatti che parlano chiaro.

Il 23 novembre 2020 infatti, prima giornata dei lavori a Su Pallosu l’escavatore della ditta assegnataria dei lavori, è andato infatti dritto dritto proprio nell’area che oggi si dice non interessata al progetto.

DIRETTA FACEBOOK DA RECORD E RUOLO DEI SOCIAL

Un fatto seguito in diretta facebook quando ancora la spiaggia era accessibile, priva di divieti e il cantiere lavori neppure era stato perimetrato. Una diretta che registrò un numero record di contatti: oltre 10.000.

Segnale che fece crescere sui social attenzione su questa vicenda. Social patecipativi che hanno svolto un ruolo non secondario. anche con il lancio di petizione spontananea per salvare le dune, firmata poi a oltre 300 cittadini.

Se in quel momento le dune fossero già state escluse dai lavori, come mai l’escavatore sarebbe andato proprio lì ? Che senso avrebbe avuto mandare escavatore in un’area che oggi si dice estranea all’intervento ?

Insomma un’ affermazione quella dell’esclusione “da sempre” dell’area delle dune dal progetto, che lascia davvero il tempo che trova.

Così come affermare che la variazione sarebbe stata decisa dal progetto esecutivo del quale dubitiamo possa portare una data antecedente inizo delle operazioni in spiaggia, ovvero il 23 novembre 2020.

INTERVISTA GEOMETRA FIORELLINO

E sempre nella stessa giornata-23 novembre 2020- fu colui che in quel momento dirigeva il cantiere di lavoro, da noi intervistato a confermare direttamente che i lavori avrebbero riguardato anche quell’area, seppure preceduti da uno studio e da valutazioni, a suo dire.

L’intervista la potete vedere qui

TRANSENNA DI PERIMETRAZIONE CANTIERE

C’è ancora un altro elemento che indica che il “cambio di programma” sia avvenuto diciamo così, alla chetichella e comunque dopo il 23 novembre 2020.

Successivamente infatti alla vivace partenza dell’escavatore nella prima giornata, ripreso in diretta facebook e di cui abbiamo già scritto sopra, senza che il cantiere fosse perimetrato, è avvenuta la regolare indicazione dei lavori con cartelli e transenne per tutta l’area, sino ad arrivare ai 300 metri. Una perimetrazione successiva all’avvio dei lavori come è noto.

Ebbene, alcune di queste transenne sono state poste alla base delle dune, in spiaggia, all’altezza della casa Puddu, in maniera tale da ricomprendere nell’area dell’intervento dunque anche l’ormai nota area fragile (che oggi maldestramente si dice che da sempre sarebbe stata fuori dall’intervento) .

Che senso avrebbe avuto transennare un’area già allora esclusa dai lavori ?

Le transenne poi però sono state stranamente levate qualche settimana dopo.

Come mai ? E’ stato quando hanno cambiato la lunghezza dell’intervento ?

L’UNIONE SARDA DEL 23 APRILE

Fa davvero sorridere leggere percio oggi su L’Unione Sarda che il geologo della Srl dichiari che :

“ La parte fragile della duna di cui si parla nella petizione non verrà toccata. Non lo dico io ma il progetto. Ecco perché questa raccolta firme a poco serve. Forse le persone che hanno firmato non sono a conoscenza di questo”.

Un imbarazzo che traspare ancor più da una seconda dichiarazione, riportata nello stesso articolo a commento della prima foto simulazione realizzata dagli stessi progettisti.

“E’ una foto simulazione eseguita nello studio preliminare ambientale per valutare l’impatto estetico percettivo nel tratto più sensibile paesaggistco ambientale. Il progetto però non ha mai previsto lo sviluppo della ‘palìficata, ma ha previsto originariamente in quel tratto il posizionamento del manufatto per soli 20 metri, quindi non 150 come viene erroneamente diffuso nella petizione, e senza il minimo uso di mezzi meccanici che transitano lungo il litorale. Ma con il solo posizionamento manuale, come già definito mesi fa dalla direzione lavori negli atti trasmessi a tutti gli Enti competenti “.

LA NUOVA 23 APRILE 2021

E ugualmente dicasi per la dichiarazione riportata dalla Nuova, del primo cittadino di San Vero sempre oggi :

“«I lavori sulla costa di Su Pallosu sono praticamente terminati. Non proseguiranno per altri 150 metri e non arriveranno fino a Punta Tonnara semplicemente perché non era e non è previsto nel progetto» E ancora :

“«Chi contesta i lavori conosce unicamente il progetto preliminare e non quello esecutivo, dove, non c’è nulla di quanto accusano gli ambientalisti», dice Tedeschi .”

Bene, benissimo, ok : ora però alcune domande, sorgono spontanee.

PROGETTO ESECUTIVO: INTERROGATIVI SPONTANEI SENZA RISPOSTA, O FORSE NO.

1)A quando risale questo progetto “esecutivo” che ha escluso le dune prima incluse dai lavori? E’ stato mai reso noto al pubblico ? Se si , dove e quando ?

2)Se il progetto esecutivo porta la data antecedente il 23 novembre 2020, che ci faceva in quella data l’escavatore abbondantemente fuori dall’area dei lavori (almeno dieci metri dai 183 lineari limite indicato ora), che oggi viene comunicata e data per scontata ? Come mai ha lavorato e si trovava il 23 novembre 2020, proprio in un sito delicatissimo, sotto le dune, che ora si dice escluso e non interessato ai lavori ?

3)Se invece questo progetto esecutivo di modifica e riduzione di lunghezza del “muro ligneo” di doppia palificata, da 300 metri a 180, porta la data successiva al 23 novembre 2020, perché non lo si dice apertamente?

4) come mai fin ora in una conferenza stampa del 27 marzo 2021 e in consiglio comunale il 31 marzo, tenuti appositamente su questo argomento, non si è mai parlato o si è omesso di comunicare proprio questo “dettaglio”, ovvero la “variazione” di 120 metri in meno della doppia palificata, tra progetto preliminare ed esecutivo ?

Va beh, comunque forse adesso abbiamo capito, l’intervento con i mezzi meccanici anche sulle dune di Su Pallosu, in realtà era solo tutto uno scherzo …

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