Mezzi meccanici a Su Pallosu, impatti riscontrati e potenziali: perchè è sconsigliabile usarli in un sito fragile

In questo articolo, non affronteremo le problematiche complessive del progetto “Interventi urgenti per la messa in sicurezza dei tratti a maggior rischio e alla mitigazione degli effetti delle dinamiche erosive nei punti di maggior intensità e incidenza della linea costiera”,  a Su Pallosu , Marina di San Vero Milis, Sardegna.

Nella foto panoramica la prima parte, circa 150 metri lineari, del “muro” di legno sulla spiaggia di Su Pallosu

PREMESSE METODOLOGICHE

In questa sede andremo esclusivamente ad analizzare l’impatto dei mezzi meccanici, passato e potenziale, nel corso dell’intervento di doppia palificata nei 300 metri lineari, attualmente in via di realizzazione nel più piccolo borgo marino d’Italia.

Si tratta di Osservazioni preliminari ad uno studio su base scientifica che ha comparato analiticamente e cronologicamente, giorno per giorno, lo specifico stato dei luoghi oggetto dei lavori.

Ci siamo soffermati in particolare sugli effetti concreti già prodotti dal passaggio ripetuto dei mezzi meccanici su questo litorale.

I risultati e le conclusioni sono basate sulla realtà documentale e non su opinioni preconcette.

Il nostro non è non vuole essere un giudizio sull’esecuzione dei lavori o sul progetto generico in quanto tale. Verso Progettisti ed esecutori materiali va, come sempre, il nostro massimo rispetto.

Carte e foto alla mano dimostreremo nello specifico perché intero litorale di Su Pallosu oggetto dei lavori, specie nell’area non ancora oggetto degli stessi, non è, a nostro avviso, in alcun modo consono all’utilizzo di mezzi meccanici sul litorale.

Cercheremo anche di evidenziare quali conseguenze ci potranno essere a tale tipo di azione in questo sito.

Documentiamo qui le più evidenti modificazioni allo stato dei luoghi già riscontrate sino al 2 aprile 2021, nella prima parte dei lavori in corso di “mitigazione dell’erosione costiera” ed evidenziamo altresì gli inevitabili danni potenziali, nel caso di proseguimento dei lavori realizzazione integrali dell’intervento di doppia palificata per 300 metri lineari. Nelle foto successive gli stessi saranno accompagnate dalla data dello scatto.

DANNEGGIAMENTI INEVITABILI

Il litorale di Su Pallosu presenta un ecosistema vario e delicatissimo, che alterna una sabbia a grana grossa, rocce, fondo argilloso, una ripa via di erosione e ancora un esteso corpo dunale che supera in alcuni punti gli 8 metri di altezza. La spiaggia è ridotta nella sua larghezza, in alcuni siti presenta esclusivamente rocce e ancora in altre parti è pressochè inesistente, dove il piede di duna sabbiosa si getta diretta in acqua.

Ci risulta che Interventi analoghi hanno sicura maggiore possibilità di successo su ampie e profonde spiagge interamente sabbiose che su spiagge di ridotte dimensioni ed in presenza di formazioni rocciose e /o dunali.

I 300 metri lineari scelti per l’intervento di cui è soggetto attuatore il comune di San Vero Milis, presentano almeno due naturali restringimenti della spiaggia.

La cronologia dello stato dei luoghi di Su Pallosu in questi passaggi stretti, rocciosi e oggettivamente difficili per i mezzi meccanici, ci danno un indice preciso di cosa ha comportato e comporterà la loro attività.

Per restringimenti intendiamo unica via percorribile per mezzi, escludendo l’acqua.

La Spiaggia è ovviamente il percorso obbligato dei mezzi meccanici per realizzare intervento, già utilizzato e usurato da ormai 4 mesi.

Per quanto apprezzabile l’installazione di una sorta di tappeto di percorso per il tragitto dei mezzi meccanici con sacchi e gomma, risulta essere cominciata tardivamente e può comunque coprire ancora solo parzialmente intero tragitto degli stessi per le loro attività .

La documentazione complessiva di rocce danneggiate dal passaggio dei mezzi meccanici dal 23 novembre ad oggi, lesionate, fracassate, tagliate, spezzate, così come quella dell’ingente movimento terra per la possa dei gabbioni, sistemazione e livellamento piano, che ha mischiato la terra nera più profonda con la sabbia originaria di superficie, è copiosa.

I tagli freschi provocati del passaggio dei mezzi meccanici sono riconoscibili dal colore chiaro e anche dalle friature lunghe e profonde e non possono essere confusi in alcun modo dall’erosione naturale.

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e ne pubblichiamo qui solo una parte.

Attualmente sono due i mezzi meccanici usati, svolgono attività di: trasporto materiali, trasporto doppia palificata e annesse assi di barriera, trasporto ghiaia, movimento terra, allestimento piano e profilatura con eventuale scavo su ripa di erosione e dune per la posa dei gabbioni di palificata.

Il primo restringimento visto dal satellite

Meno di un metro tra roccia sul mare e ripa di erosione

PRIMO RESTRINGIMENTO

Il primo “restringimento”, oggi stimabile in meno di un metro, intendiamo, come detto, unico passaggio possibile sulla spiaggia senza entrare in acqua, tra roccia, lato mare e ripa erosione, (terraferma).

Qui si è già intervenuto con i lavori del progetto in corso giunti oggi circa alla metà di svolgimento del progetto completo e si andrebbe ovviamente a passare con i due mezzi meccanici continuamente, sino alla conclusione dei lavori.

L’installazione della doppia palificata è prevista infatti a piede di duna per 300 metri lineari, con accesso dei mezzi di lavorazione sempre e unicamente dalla costa. Con il proseguimento dei lavori e il relativo continuo e ripetuto passaggio dei mezzi, le modificazioni sul suolo già registrate si andranno ovviamente ad amplificare.

Nelle due foto successive è possibile vedere lo stato dei luoghi nel primo “restringimento” di cui sopra, prima dell’avvio dei lavori.

Il primo restringimento visto dal mare
A sinistra la ripa del primo restringimento, percorso dove passano quotidianamente i mezzi meccanici per i lavori in corso, in un’immagine del 2017

In questa sequenza fotografica di tre foto potete vedere un mezzo meccanico all’opera proprio nel primo “restringimento” di cui sopra. Data la ristrettezza del passaggio il mezzo meccanico è costretto a procedere a marcia indietro. Nelle tre foto è ben visibile un impatto altamente frequente tra la ruota sinistra posteriore e la base della ripa di erosione che avete visto nelle foto precedenti prima dei lavori.

L’ impatto di questo passaggio lo potremo analizzare nel dettaglio cronologico, con le date in ogni scatto, successivamente.

.Qui, nel primo restringimento, la ampia cronologia fotografica a nostra disposizione (archivio storio pagina facebook Su Pallosu ) illustra da sola ampiamente che proprio il passaggio plurimo di due mezzi meccanici negli ultimi 4 mesi ha già avuto inevitabili negative conseguenze proprio al solo loro documentato difficoltoso passaggio.

Ricordiamo che in ogni giornata di lavoro i mezzi meccanici complessivamente percorrono più volte (anche decine) il percorso, ancorché parzialmente protetto da tappeti, da Piazza Sa Marigosa, sino al sito dove è in corso ultimo posizionamento dei gabbioni e carico di ghiaia dei geocontenitori.

Percorso video o foto.

Questo primo restringimento tra ripa di erosione e rocce in una misurazione del 2020 era inferiore al metro.Il continuo e ripetuto passaggio- da solo e senza interventi volontari- dal 23 novembre al 2 aprile 2021 di complessivi 3 mezzi meccanici (vedi foto) ha intaccato progressivamente la parte più delicata, andando ad erodere circa un ulteriore metro di ripa, indebolendola ancora di più.

Nelle foto a nostra disposizione, nonostante gli sforzi di attenuare i danni della ditta, i danneggiamenti sono evidenti e non possono essere nascosti

Rocce frantumate dall’escavatore durante la diretta facebook del 23 novembre 2020

Un primo passaggio di escavatore nello stesso punto è avvenuto nel 2018 e lo scatto successivo ci consente anche di vedere (sul lato sud) l’ampiezza della ripa di duna tre anni fa, già “ritoccata” e le profonde ultime modificazioni avvenute con il passaggio ripetuto dei mezzi nel primo restringimento.

Ovviamente tutti i danni alle rocce e pure lo stesso movimento terra per il trasporto dei gabbioni e della ghiaia, di fatto va a vanificare il già mite contenimento dell’erosione, obiettivo dichiarato del progetto.

Strutture, lo ricordiamo, che gli stessi progettisti indicano in una durata massima di due/tre anni.

Mentre scriviamo- 2 aprile 2021- i lavori in corso da sud verso nord, con il posizionamento della doppia palificata sono arrivati all’altezza dell’ ex officina del Corallaro Geppetto Iriu, poco prima del repentino innalzamento delle dune.

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SECONDO RESTRINGIMENTO

Il secondo nuovo potenziale punto per ulteriori indebolimento, stavolta della base del corpo dunale, si riscontra circa 49 metri più avanti rispetto al posizionamento dell’ultima palIficata, già messa in posa.

La sua posizione lo rende probabilmente ancor più delicato e fragile del primo.

Qui la spiaggia si assottiglia fino a scomparire e l’eventuale passaggio dei mezzi meccanici, dovrà necessariamente affrontare un percorso ancora rischioso e con ancor più inevitabili fratture data la presenza massiccia di varie formazioni, argillose, calcaree, veri e proprio banchi tra dune e mare. Passaggio e posa, appaiono davvero problematici qualunque posizionamento venga scelto. Vedi foto successiva dello stato attuale.

Il passaggio di mezzi meccanici e posa dei gabbioni di palificata nell’areale della foto sopra, non solo è sconsigliato, ma rischierebbe di avere come conseguenza la friabilità di tutta l’area e dunque di causare crolli ed erosioni a catena nel breve termine.
Dalle tavole grafiche del progetto: la doppia palificata (a due gradoni) e dunque la connessa attività di mezzi meccanici, nonostante la fragilità evidente del sito, è prevista indicata sin sotto la casa degli eredi Puddu

CONCLUSIONI

Scegliere di portare avanti anche la rimanente parte del progetto comporterebbe continuare a far percorrere con i mezzi meccanici anche questa parte-foto in alto e basso- e ciò produrrà sicuri nuovi e ancor più gravi danni, dato che la distanza tra il moto ondoso e il corpo dunale si riduce sino allo zero.

La conseguenza a medio lungo termine dell’erosione delle rocce causata dall’impatto dei mezzi meccanici è tutt’altro che trascurabile. Le rocce infatti costituiscono una prima barriera naturale al moto ondoso e riducendole / indebolendole, si agevola la velocità e forza dell’erosione marina.

Analogo discorso per tutta la movimentazione terra connessa alla posa e al piano della palificata,

L’effetto mitigante della doppia palificata inoltre , collocata laddove la spiaggia è ridotta, è ovviamente ancora più breve nel tempo.

Per questo, a nostro giudizio, sulla base della conoscenza dei luoghi, dei dati emersi sin ora e supportati anche da altri esperti in materia, è assolutamente sconsigliato intervenire ulteriormente, anche in questa seconda parte del sito di Su Pallosu, per inserire la palificata doppia.

Anche qui è prevista l’attività dei mezzi meccanici per la doppia palificata

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