PETROLIERA ITALIANA PROTAGONISTA DI UN DISASTRO AMBIENTALE IN PERU’

E’ Italiana la petroliera protagonista del disastro ambientale in Perù.

Si chiama MARE DORICUM appartiene alla flotta Fratelli d’Amico Armatori ed è stata messa sotto sequestro conservativo. Lo hanno deciso le autorità peruviane dopo l’incidente che ha causato lo sversamento di greggio avvenuto nei giorni scorsi in Perù, nelle acque della città marittima di Ventanilla, vicino a Lima .

La Mare Doricum è stata posta sotto sequestro in attesa di accertare sue eventuali responsabilità nello sversamento di idrocarburi avvenuto durante le operazioni di scarico di greggio proveniente da un impianto brasiliano di Petrobras. La cauzione per liberare la nave la società armatoriale romana dal sequestro è stata fissata da una garanzia di 34 milioni di Euro.

I video del giornale peruviano El Comercio .

18.000 Km quadrati di aree protette e 21 spiagge contaminate e chiuse.

6.000 barili di petrolio sono finiti in mare il 15 gennaio scorso dopo arrivo onde anomale causate dall’ eruzione del vulcano Tonga Tonga.

A 10 mila chilomentri è stato danneggiato infatti un serbatoio della raffineria La Pampilla di Callao, nel distretto di Ventanilla, una decina di chilometri a nord di Lima, di proprietà della società petrolifera Repsol .

Il ministero dell’Ambiente ha chiesto a Repsol di pagare i danni del disastro e ha ordinato la chiusura di uno dei quattro impianti della raffineria fino a che non saranno stabilite con chiarezza le dinamiche

Un portavoce di Repsol ha detto che l’azienda non è responsabile per lo sversamento di petrolio, ma la prima ministra peruviana Mirtha Vásquez ha replicato che «apparentemente» Repsol non aveva un piano di emergenza adeguato per gestire grosse perdite di petrolio.

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